Relazioni di attaccamento - Il modo in cui mi relaziono agli altri dipende dal rapporto con i miei genitori
Nella teoria della regolazione affettiva, la capacità di regolare le proprie emozioni viene messa strettamente in relazione con il rapporto che il bambino sviluppa con il proprio caregiver (genitore o chi se ne prende cura). Analizzeremo di seguito le quattro tipologie di attaccamento.
EMOZIONI, ATTACCAMENTO E GENITORIALITÀ
Dott.ssa Adriana Carducci
6/25/20254 min read
Lo studio più importante nell'ambito delle relazioni di attaccamento è quello condotto da Mary Ainsworth, allieva di John Bowlby. Grazie al suo studio, Ainsworth creò un test, lo Strange Situation Procedure, che consente di effettuare un'analisi della relazione tra madre e bambino quando quest'ultimo è impaurito. In particolare, quando il bambino è spaventato, è in una situazione di attivazione e non essendo ancora in grado di autoregolarsi, spetta alla madre (o al caregiver) il compito di disattivarlo, consentendogli di sentirsi al sicuro.
Nello specifico, Ainsworth analizzò i diversi modi in cui madri e bambini si comportavano in 4 differenti situazioni:
La madre e il bambino vengono fatti entrare in una stanza accogliente in cui sono presenti dei giocattoli per il bambino. Dopo essere stati lasciati soli per il tempo sufficiente ad ambientarsi, viene fatta entrare nella stanza una donna estranea con atteggiamento amichevole che rimane per un po' con la madre.
Successivamente la madre usciva dalla stanza lasciando il bambino da solo con l'estranea;
La madre rientrava nella stanza e l'estranea usciva;
Dopo essere stata un po' con il bambino, la madre usciva di nuovo, lasciandolo completamente solo;
Dopo tre minuti la madre rientrava nella stanza.
Dai risultati di questo test, Ainsworth è stata in grado di identificare tre diversi pattern di relazione madre-bambino, a cui se ne aggiunge un quarto identificato successivamente da una sua allieva: Mary Main. I quattro pattern relazionali sono:
Attaccamento sicuro. Il bambino con attaccamento sicuro si ambienta velocemente nella stanza e raccoglie senza difficoltà l'invito della madre a giocare. Quando entra l'estranea, smette di giocare e va incontro alla madre per essere consolato. Si calma abbastanza rapidamente e riprende subito a giocare. Quando rimane completamento solo, diventa angosciato e rimane in questo stato fino al ritorno della madre, alla quale, una volta rientrata nella stanza, va subito incontro facendosi tranquillizzare senza particolari difficoltà. Il bambino con attaccamento sicuro è in grado di autoregolarsi sufficientemente per giocare in autonomia, oltre ad essere capace di richiedere, aspettarsi e utilizzare in maniera corretta la regolazione diadica con la madre. Quest'ultima, d'altro canto, è capace di cogliere correttamente i disagi del bambino e di rispondervi in maniera abbastanza empatica e competente. Si sintonizza con il proprio bambino abbastanza spesso da far nascere in lui aspettative positive alle sue richieste e ai suoi bisogni.
Attaccamento insicuro-evitante. Il bambino con questa tipologia di attaccamento si ambienta facilmente e inizia a giocare fin da subito. L'ingresso dell'estranea non lo disturba particolarmente e quando viene lasciato con lei, non appare spaventato. Il suo gioco risulta un po' apatico, privo di vitalità. Quando la madre rientra nella stanza, il bambino non si impegna pienamente con lei, ad esempio: rivolge lo sguardo altrove mentre le si avvicina, oppure non si appoggia completamente a lei quando viene preso in braccio. Quando viene lasciato solo, appare angosciato, ma seppur con meno concentrazione, si immerge di nuovo nel gioco. Al rientro della madre, nuovamente non si impegna pienamente con lei, rivolgendo l'attenzione ai giocattoli. La calma apparente di un bambino con attaccamento insicuro-evitante dipenderebbe dal fatto che egli stesso non sia consapevole delle proprie emozioni di disagio e di paura. Egli non rivolge richieste di conforto alla madre e non risulta recettivo rispetto alle sue risposte di conforto in quanto le sue aspettative di ricevere cure sono minimali e probabilmente negative. E' spesso descritto come arrabbiato e disubbidiente, ha una qualità distaccata e gioca senza vitalità. La madre di un bambino con questa tipologia di attaccamento è spesso emozionalmente non responsiva nei confronti del figlio. Ad esempio, quando il bambino prova ad essere consolato, la madre gli dice di smettere di piangere, si spazientisce, minimizza la sua sofferenza o smette di consolarlo prima che si sia calmato del tutto.
Attaccamento insicuro ambivalente-resistente. Il bambino con attaccamento ambivalente-resistente non si ambienta facilmente e ha bisogno di un lungo periodo di tempo prima di riuscire a giocare e nonostante ciò, anche quando finalmente gioca, tiene d'occhio la madre. Quando l'estranea entra, il bambino ha una forte reazione e non riprende più a giocare, rivolgendo la sua totale attenzione alla madre ed esigendo da lei la stessa cosa. Quando viene lasciato solo con l'estranea ha una reazione inconsolabile, non riprende più a giocare e al ritorno della madre, le si aggrappa e la picchia alternativamente. Invece, quando viene lasciato completamente solo, ha una reazione d'angoscia così intensa che la madre è costretta a rientrare nella stanza prima dei tre minuti e ha comunque difficoltà a calmarlo. Il controllo frequente che il bambino esercita sulla madre gli impedisce di immergersi completamente nel gioco, suggerendo una preoccupazione ansiosa rispetto all'abbandono. L'oscillazione tra picchiare e aggrapparsi sembra indicare la presenza di un conflitto quando la madre cerca di calmarlo. Il bambino ambivalente-resistente, chiede insistentemente aiuto, ma non risponde positivamente alla relazione diadica, dimostrando scarsa capacità di autoregolazione e soffrendo visibilmente di stati di prolungato e intenso iperarousal. Difatti, quando viene lasciato solo, è travolto dalle emozioni. La madre di un bambino con questa tipologia di attaccamento tende a dare precedenza ai propri bisogni ed emozioni, a discapito di quelli del figlio. Questo tipo di madre risulta in maniera non costante emozionalmente disponibile e frequentemente intrusiva.
Attaccamento insicuro disorganizzato. Anche il bambino con attaccamento disorganizzato mostra comportamenti ambivalenti nei confronti della madre, tenendola costantemente sotto controllo e addirittura interrompendo il gioco per impegnarsi con lei. Risulta spesso arrabbiato nei suoi confronti e quando è angosciato viene facilmente travolto dall'emozione. Esempi di comportamento contraddittorio nei confronti della mamma sono: cadere sul pavimento, cambiare direzione o voltare la testa dall'altra parte quando cerca di avvicinarsi a lei. Il bambino sembra spesso confuso e assume un'espressione intontita che fa pensare ad un crollo completo delle capacità comportamentali, di attenzione ed orientamento. Questi stati di simil-trance suggeriscono una profonda dissociazione, che, accompagnata dall'estrema suscettibilità affettiva a stati negativi, è conforme al profilo emozionale del disturbo borderline di personalità. L'attaccamento disorganizzato è spesso associato ad abusi o a trascuratezza e spesso le madri dei bambini disorganizzati sono a lavoro volta disorganizzate. Quando il bambino incontra una figura di attaccamento spaventata, viene posto di fronte al problema che non ha soluzione. Difatti, la figura che dovrebbe rappresentare una fonte di sicurezza è in realtà una fonte di paura e invece di attenuare la disregolazione, la intensifica.
Se ti stai chiedendo in che modo queste tipologie di attaccamento, sviluppate nell’infanzia, continuano a influenzare le relazioni affettive e interpersonali nell’età adulta, sappi che è una domanda fondamentale e tutt’altro che scontata. Nei prossimi articoli approfondiremo insieme il legame tra i modelli di attaccamento e le dinamiche relazionali attuali, esplorando come questi schemi interiorizzati possano manifestarsi nelle relazioni intime, nel rapporto con sé stessi e nella capacità di gestire le emozioni. Comprendere questi meccanismi può rappresentare un primo passo importante verso un cambiamento più consapevole e funzionale.
CONTINUA.
